Quando il silenzio ha senso (cos’è il silenzio assenso)?
Quanto può dar fastidio quando, fatta una domanda, nessuno ti risponde?
Il fatto che la Pubblica Amministrazione non risponda, non è sempre un male, anzi.
Quando produciamo una richiesta, presentiamo un’istanza, (in alcuni casi ben previsti) entro un termine normalmente pari a 30 giorni, non aver ricevuto risposta vuol dire che la nostra richiesta si intende accolta.
Questa prassi amministrativa è il silenzio assenso.
Si tratta di tutti i casi in cui la richiesta del privato non riguardi interessi critici:
- patrimonio culturale
- paesaggistico
- salute
- cittadinanza
- difesa
- pubblica sicurezza
- pubblica incolumità.
A tal proposito, una novità di rilievo ci è giunta dal primo decreto semplificazioni, che ha introdotto una nuova norma nella legge sul procedimento amministrativo (la n. 241/1990), accordando al cittadino un nuovo strumento.
Infatti, su richiesta del cittadino, l’amministrazione è tenuta a rilasciare un documento telematico con cui attesta il decorso dei termini e quindi l’intervenuto accoglimento dell’istanza presentata dal cittadino.
Se anche su questa istanza la pubblica amministrazione non risponde entro 10 giorni, il cittadino può effettuare un’autodichiarazione.